88 giorni di trattative: nasce il Governo

Lo chiamano il governo del cambiamento.

Le elezioni del 4 marzo avevano lasciato un’Italia senza governo spaccata tra centrodestra, prima coalizione, e Movimento 5 Stelle, primo partito. La primissima mancanza di intesa tra le due fazioni vincitrici, un’ipotesi di alleanza 5 Stelle-PD stroncata sul nascere, il rischio di un ritorno alle urne rinnovato a più riprese e l’ultimissima possibilità di formare un governo tecnico, hanno scosso il paese prolungando la crisi post-elezione per ben 88 giorni.

Quando le due parti in causa, la Lega di Matteo Salvini e il Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio, erano state in grado di trovare un compromesso nella persona di Giuseppe Conte quale nuovo premier, incaricandolo della formazione del nuovo governo, era scattato il veto da parte del Presidente della Repubblica per la candidatura di Paolo Savona al Ministero dell’Economia e delle Finanze. Savona, infatti, non è ben visto dal Quirinale e porta avanti una determinata campagna anti-euro accusando la Germania di egemonia all’interno dell’Unione. La presenza del noto economista nel nuovo esecutivo è stato il nodo cruciale nel processo di formazione del governo (nonostante l’uscita dall’Europa e dall’Euro non era mai stata prevista nel contratto politico), ed ha fatto concretizzare l’ipotesi di un esecutivo diretto da Carlo Cottarelli. Ipotesi repentinamente abbandonata per ritornare ad una nuova proposta di governo politico Lega-5 Stelle.

Sia Di Maio che Salvini, infatti, pur dichiarandosi inamovibili sulla scelta di Savona all’Economia, sono stati pronti a retrocedere e proporre una nuova figura che lo sostituisca al Ministero: si tratta di Giovanni Tria, presidente della Scuola nazionale dell’amministrazione e professore ordinario di economia politica all’Università di Tor Vergata.

Il segretario della Lega ed il capo politico del Movimento non rinunciano però ad una figura cruciale come quella di Savona, a cui viene dunque affidato il Ministero degli Affari Europei.

 

 

 

Si chiudono così gli 88 giorni di crisi, da oggi il paese sarà guidato da Giuseppe Conte, il professore di diritto privato e l’avvocato civilista che si dichiara futuro “avvocato difensore degli italiani” e prospetta un “governo del cambiamento”.

Ad affiancarlo in qualità di vice-presidente del Consiglio ci sono le due figure che lo hanno nominato: Luigi di Maio, che sarà anche il nuovo Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico, e Matteo Salvini, il nuovo Ministro dell’Interno.

Di seguito la lista completa dei ministri che oggi, 1 giugno 2018, alle 16:00 presteranno giuramento al Quirinale:

  • Sottosegretario del Consiglio: Giancarlo Giorgetti
  • Ministro dell’Interno: Matteo Salvini (anche Vicepresidente del Consiglio)
  • Ministro del Lavoro e dello Sviluppo Economico: Luigi di Maio (anche Vicepresidente del Consiglio)
  • Ministero dei Rapporti con il Parlamento e Democrazia Diretta: Riccardo Fraccaro (M5S)
  • Ministero della Pubblica Amministrazione: Giulia Bongiorno (Lega)
  • Ministro degli Affari regionali e Autonomie: Erika Stefani (Lega)
  • Ministro per il Sud: Barbara Lezzi (M5S)
  • Ministero per la Famiglia e le Disabilità: Lorenzo Fontana (Lega)
  • Ministero degli Affari Esteri: Moavero Milanesi
  • Ministro della Giustizia: Alfonso Bonafede (M5S)
  • Ministro della Difesa: Elisabetta Trenta (M5S)
  • Ministero dell’Economia: Giovanni Tria (Lega)
  • Ministero delle Politiche Agricole: Gianmarco Centinaio (Lega)
  • Ministro dell’Ambiente: Sergio Costa
  • Ministro delle Infrastrutture: Danilo Toninelli (M5S)
  • Ministero dell’Istruzione: Marco Bussetti (Lega)
  • Ministero dei Beni Culturali e del Turismo: Alberto Bonisoli (M5S)
  • Ministro della Salute: Giulia Grillo (M5S)
  • Ministro degli Affari Europei: Paolo Savona

 

A cura di Marie Anne Torrisi

 

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