Amministrative 2018: Pogliese è il nuovo sindaco di Catania

A dieci giorni esatti dall’ufficializzazione del nuovo governo Conte, si svolgono le elezioni amministrative per il rinnovo di sindaci e consigli comunali. Le elezioni hanno coinvolto 760 comuni, tra cui 20 capoluoghi, e due municipi di Roma. Il quadro generale registra un avanzamento per il centrodestra; con un PD che non si risolleva dalla crisi ed un Movimento 5 Stelle che non riesce a confermare il successo ottenuto alle nazionali.

L’affluenza nazionale alle urne alle ore 23:00, orario che sancisce la chiusura dei seggi, sembra essere in calo rispetto alla tornata amministrativa precedente, svoltasi nel 2013. Ed infatti anche a Catania, chiamata alle urne insieme agli altri 137 comuni siciliani, l’affluenza rilevata (53,15%) subisce un calo netto di circa il 10% rispetto al 2013.

Si conferma nuovo sindaco del capoluogo siciliano l’eurodeputato Salvo Pogliese, che già prima dello scrutinio delle ultime sezioni aveva superato il 50 % dei consensi. Con Pogliese si riconferma anche un centrodestra unito e compatto come lo avevamo visto alle elezioni nazionali, seguito dal sindaco uscente Enzo Bianco; da sempre legato al PD, per questa tornata elettorale appoggiato solo da liste civiche, non supera il 30% dei consensi.

Bianco sarà consigliere di opposizione al nuovo Consiglio Comunale catanese in quanto secondo candidato sindaco più votato. Tra gli altri tre candidati a sindaco spicca, seppur sempre con netto distacco, il pentastellato Giovanni Grasso.

Catania diventa così una delle tre città strappate al centrosinistra, insieme a Treviso e Vicenza. Per il centrosinistra, che vantava 16 sindaci tra i 20 comuni capoluogo e ne mantiene solo due con Trapani e Brescia, si prevedono tanti ballottaggi nella giornata del 24 giugno. A disfatta dell’exploit in Sicilia alle nazionali, il Movimento perde Ragusa, in cui dovrà correre al ballottaggio così come negli altri due capoluoghi Avellino e Terni.

 

A cura di Marie Anne Torrisi

 

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