Elezioni 2018: crolla il PD, festeggiano Lega e 5 Stelle

Si è conclusa la lunga maratona elettorale. Una campagna durata più di un anno, che ha visto scontrarsi numerose forze politiche.

Domenica 4 marzo, per la prima volta gli elettori hanno votato con la nuova legge elettorale, il cosiddetto Rosatellum, un sistema misto, assegnato con metodo maggioritario e con il proporzionale. Nel primo caso in ogni collegio viene eletto il candidato che ottiene più voti. Nel proporzionale a ciascuna lista o coalizione di liste sono assegnati i seggi in ragione dei voti ottenuti, calcolati a livello nazionale e poi redistribuiti nelle singole circoscrizioni territoriali, divise in collegi plurinominali.

Per la prima volta, inoltre, in ogni scheda elettorale è stato inserito un bollino antifrode, il quale doveva essere verificato prima e dopo la votazione di ciascun elettore; la scheda veniva quindi inserita nell’urna dai presidenti di seggio. Tale operazione ha causato diversi disagi in tutta Italia, disagi concretizzati in lunghe file d’attesa per recarsi presso la propria sezione, a causa del lungo procedimento di verifica.

Quest’anno gli elettori della Camera (cittadini dai 18 anni in su) erano 46.604.925, mentre gli elettori del Senato (cittadini dai 25 anni in su) erano 42.871.428

Dati positivi ma non troppo per quanto riguarda l’affluenza alle urne. Si sono recati il 72,91% degli aventi diritto; nel 2013 la percentuale era superiore di qualche punto. La regione con il maggior numero di votanti è stata il Veneto, mentre la Sicilia si riconferma all’ultimo posto.

In tutte le sezioni elettorali d’Italia si sono concluse le operazioni di spoglio che trovate cliccando al seguente link: Scrutini Camera e Senato

A trionfare come coalizione, quindi, è il centro destra che non raggiunge per poco il 40%, (solo 37%), soglia minima per poter governare secondo la nuova legge. La Lega di Matteo Salvini supera Forza Italia di Silvio Berlusconi, risultato alquanto stupefacente, guadagnando milioni di consensi al nord Italia

A trionfare come partito, invece, è nuovamente il Movimento 5 Stelle del leader Luigi Di Maio. I penta-stellati hanno ottenuto il 33% delle preferenze, guadagnando sempre più consensi soprattutto al sud Italia.

Tonfo prevedibile del Partito Democratico di Matteo Renzi, che non riesce a raggiungere il 20%. L’ex premier si dimette da segretario del partito.

La coalizione di centro sinistra, quindi, riesce a guadagnare solo un 23%

Liberi e Uguali dell’ex Presidente del Senato Pietro Grasso al 3%

A questo punto, non resta che attendere il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale nelle prossime ore è chiamato a dare l’incarico di governo.

Non essendoci una maggioranza, si dovrà scendere a compromessi, ad accordi.

5 Stelle e PD insieme, in teoria, avrebbero i numeri per formare la maggioranza, ma si parla anche di alleanza tra Lega e 5 Stelle; quanto potranno veramente governare assieme?

Si parla di punti in comune nei programmi elettorali di entrambi i partiti, ma quanto potranno davvero accordarsi?

Italia spaccata in due: il nord con Salvini, il sud con Di Maio.

Si attendono le prossime ore…

 

Il Direttore – Gabriele Battaglia

 

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