Intervista ad Alfio Musumeci: direttore di Etna Ensemble
La redazione de Il Trecastagnese, questo mese, ha avuto il piacere di intervistare il M° Alfio Musumeci. Trecastagnese doc, amante della musica sin da piccolo, fondatore e direttore dell’Associazione Musicale Etna Ensemble, partendo dal rapporto con il padre scomparso recentemente, si racconta.
Buona lettura!
- Come è nata la sua passione per la musica e qual è stato il suo percorso di studi per arrivare dove è adesso?
La mia passione per la musica nasce fin da piccolo. Mio padre faceva parte del Corpo Musicale di Trecastagni, allora diretto dal M° Edmondo Volzone. Mi portava con sè durante le feste patronali ed i concerti in occasione della Festa dei Santi Martiri; io stavo li ad ascoltar e sognare ad occhi aperti. Non appena compiuti 7 anni, inizio a studiare il clarinetto sotto la guida del M° Giuseppe Sgarlato, nel frattempo divenuto maestro della banda al posto del citato Volzone, nel 1989. Successivamente faccio esami di ammissione al conservatorio e contemporaneamente agli studi universitari conseguo il diploma. Messa da parte la musica per alcuni anni, grazie a mio padre ed al Maestro Sgarlato, rientro nel Corpo Musicale “Città di Trecastagni” dove continuerò a suonare fino al 2015.
Nel contempo allargo le mie esperienze musicali studiando canto lirico e frequentando diversi seminari e corsi per direzione di coro. La cosa che mi affascina di più, però, è la direzione bandistica e per questo, nel 2013 frequento un seminario per direttori di banda e orchestre di fiati tenuto dal M° Andrea Loss. Intrapreso questo cammino inizio ad interessarmi alla direzione vera e propria, sicché nel 2014 iniziano le mie prime esperienze alla direzione di un piccolo gruppo da camera fino al 2016, quando si forma l’orchestra di fiati giovanile “Etna Ensemble”.
Ho frequentato diversi Master, fra cui master di propedeutica musicale e di informatica musicale. Un altro grande aspetto della musica che ho avuto modo di approfondire nel corso di questi due anni alla guida di questo gruppo è la composizione, avendo avuto modo di arrangiare, rielaborare e trascrivere per banda alcuni brani musicali.
- Da poco è venuto a mancare suo padre, egli ha influito a determinare o ampliare il suo amore per la musica?
Mio padre ha parecchio influito. Come dicevo, è stato lui a farmi innamorare della musica, ma sopratutto dell’ambiente bandistico. Sono cresciuto a pane e banda. Ancora oggi conservo gelosamente un vasto archivio di musicassette che il mio caro papà mi faceva ascoltare spesso. Ricordo il Barbiere di Siviglia, la Norma di Bellini, che piacevano molto anche a lui, ma soprattutto il repertorio marcettistico, formato dalle più belle marce sinfoniche che, ancora oggi, abbiamo l’onore e il piacere di ascoltare. Ricordo inoltre che ha avuto un ruolo fondamentale affinché mi riavvicinassi alla musica in un periodo in cui, afflitto dalle problematiche adolescenziali, avevo messo da parte la musica per fare altro. Non smetterò mai di ringraziarlo per questo.
- Da alcuni anni ha fondato un’associazione musicale da lei diretta. Come e perchè è nata Etna Ensemble e quali obbiettivi si pone?
Etna Ensemble nasce dall’intento di promulgare l’attività musicale soprattutto tra i giovani, utilizzando un nuovo approccio all’insegnamento musicale, che stia al passo con i tempi. Oggi si parla, tra gli addetti ai lavori, di propedeutica musicale. Ed è questo il nuovo approccio che si utilizza nelle nuove scuole ad orientamento bandistico.
Etna Ensemble diventa quindi una banda/orchestra di fiati giovanile che svolge numerose attività concertistiche, che attrae a sè l’interesse di parecchi giovani, dando loro una visione diversa di quella che è la banda musicale. In questo contesto si collocano due appuntamenti fondamentali: la nostra partecipazione alla 2a Edizione del Taormina Musical Bands Festival e “Armonie dell’Etna”, Rassegna Bandistica Giovanile, giunta alla seconda edizione, che ha ospitato nel nostro paese diverse rappresentative bandistiche giovanili siciliane.
- Come pensa sia vissuta la musica nel paese di Trecastagni? Qual è il pensiero riguardo al suo paese?
Credo che Trecastagni sia un paese dalla forte inclinazione alla cultura musicale. Basti pensare che sono in tanti i trecastagnesi che negli anni scorsi hanno intrapreso la carriera musicale e che hanno avuto tanta fortuna, ma soprattutto parecchie soddisfazioni a livello professionale. Ma anche oggi sono tante le giovani promesse che portano avanti questa bella tradizione nella speranza che ci sia sempre una certa continuità.
Ma non solo questo. Nel corso delle rassegne e delle attività concertistiche svolte negli ultimi anni nel nostro paese, ho notato un pubblico ricco e parecchio attento. Possiamo ritenerci parecchio fortunati da questo punto di vista.
- Quali sono gli obiettivi ai quali sta lavorando e cosa si prefigge di raggiungere nel futuro?
Gli obbiettivi sono molteplici: in primis lavorare per la crescita del gruppo.
Stiamo lavorando costantemente alla ricerca di giovani di diverse età che vogliono intraprendere lo studio di uno strumento musicale. Ad oggi disponiamo di vari corsi musicali grazie all’aiuto di tanti amici musicisti che si sono voluti unire a questa nostra avventura.
Parallelamente a ciò, si lavora sempre anche alla crescita qualitativa dei nostri ragazzi; a tal proposito siamo lieti di comunicare la nostra partecipazione alla 3a edizione del Taormina Music Bands Festival; quest’anno arricchita dalla presenza di bande ed orchestre di fiati provenienti da diverse parti d’Italia e con una giuria di tutto rispetto, formata da professionisti di alto livello. Credo che il mettersi in gioco davanti ad altre formazioni ed una giuria è una buona occasione di crescita musicale per i nostri ragazzi.
Intervista a cura di Chiara Battaglia
Gli altri appuntamenti verranno pubblicati sempre nella nostra rubrica “Interviste”