“Riscoprire se stessi attraverso la musica” – Intervista al Direttore Artistico Carmelo Pappalardo

Cosa succede quando un semplice evento nato come scommessa si trasforma in un appuntamento annuale con musicisti provenienti da tutto il mondo?


La redazione de Il Trecastagnese, questo mese, ha avuto il piacere di intervistare il Maestro Carmelo Pappalardo. Oltre la carriera da insegnante in ambito musicale, è l’ideatore e il direttore artistico del Trecastagni International Music Festival. Un Festival musicale ormai giunto alla sua 18ª edizione ricco di ospiti internazionali e che rende le atmosfere trecastagnesi protagoniste.

  • Salve, Maestro! Come nasce il Festival? Ha influito la sua formazione musicale personale nella realizzazione del progetto?

Salve a tutti i lettori del Trecastagnese! Il Trecastagni International Music Festival nasce quasi per gioco, una scommessa tra amici che risale a quasi vent’anni fa. Le prime edizioni furono realizzate presso il Largo dei Bianchi e successivamente trovarono sistemazione tra le scalinate della Chiesa di San Nicola di Bari, Largo Abate Ferrara. Quest’anno invece -così come lo scorso- lo spettacolo avrà luogo nel cortile della Chiesa Madre.
Una delle ispirazioni per il Festival la trovai durante i miei studi: soggiornando a Salisburgo (città natale di Mozart), mi ritrovai ad assistere ad un evento musicale grandioso, un susseguirsi di concerti sinfonici ed opere liriche immerse nella romantica atmosfera cittadina. Al mio rientro maturai l’idea che fosse possibile creare una piccola realtà simile anche a Trecastagni, in primo luogo grazie al centro storico rimasto inalterato dallo scorrere del tempo e secondariamente attraverso quel clima poetico che impermea la nostra città.

  • Quindi l’atmosfera influisce durante l’ascolto?

Tantissimo! Ascoltare musica in uno scenario ispirato, cambia notevolmente l’atteggiamento e la risposta del pubblico perché ne viene condizionato dall’inizio alla fine. Considerando anche i ritmi odierni, in cui ognuno di noi è legato ad orari prestabiliti, lo spettacolo offerto riesce a fermare il tempo garantendo un’oasi di pace. Simbolico come l’orologio della Chiesa Madre si fermi pure per un momento durante la giornata.

Un linguaggio universale che va ritrovato in ciascuno di noi
  • Riscoprire se stessi ed i propri sentimenti?

Riscoprire se stessi e rievocare tutte quelle emozioni che oggi faticano ad essere vissute individualmente. In altre parole l’artista riesce ad instaurare un rapporto di sintonia tale da permettere uno scambio suggestivo di sensazioni con lo spettatore, aiutato anche dal contesto e l’armonia del luogo. Sono fiero di dire che questo impatto emotivo influisce su tutti i musicisti presenti al Festival ogni anno, a tal punto da sentirsi a “casa” e ritrovando qui, un pezzo di cuore.

  • A fine serata, qual è l’atteggiamento del pubblico?

Il pubblico ringrazia, ho persino ricevuto delle lettere piene di riflessioni riguardo la musica ed incitazioni nel continuare, proprio perché desiderosi ancora di quelle emozioni. Ogni anno la gente riconosce gli artisti dell’edizione precedente e questi ultimi lo portano nel cuore, qualcosa di davvero appagante.

  • Ed i nostri concittadini Trecastagnesi? Come si approcciano all’evento?

Ricordo i primi anni in cui la manifestazione veniva vista con diffidenza, come tutto ciò che è nuovo d’altronde. Anno dopo anno però abbiamo notato come la curiosità abbia portato molta gente ad avvicinarsi e successivamente a confermare la propria presenza. Tutto questo viene visto come un cammino, un rasserenante percorso alla riscoperta della musica durante le tiepide serate estive.

  • Come sceglie gli artisti da presentare ogni anno?

Innanzitutto voglio conoscere la persona. Successivamente valuto ciò che può offrire al pubblico durante il concerto, cerco di carpire il messaggio dell’artista e come vuole proporlo alla gente; ricerco l’abilità del musicista nel far rivivere un sentimento sotto nuova luce. Dal punto di vista musicale ho cercato di dare me stesso ogni anno ed i risultati non sono mai tardati: molti artisti mi contattano dopo aver sentito parlare o visto in video il Festival, vogliosi di volersi esibire per il nostro pubblico.

Approcciarsi alla musica senza avere paura
  • Cosa consiglia a chi volesse approcciarsi per la prima volta al Festival?

Il mio consiglio principale è quello di approcciarsi alla musica senza averne paura; ricercare nel suono tutta quella gamma di sentimenti che contraddistingue l’animo umano e che, nella vita quotidiana, fatica ad emergere spontaneamente. Dico anche con assoluta certezza che la qualità ripaga l’aspettativa.

  • Chi ha creduto insieme a Lei nel progetto? Chi ha contribuito?

Un plauso devo farlo principalmente a mia moglie Alessandra che ha sempre appoggiato le mie idee e le mie intenzioni, prestandosi di anno in anno all’organizzazione del Festival stesso e condividendone le soddisfazioni; l’evento nasce anche grazie a lei. Inoltre pure i miei figli, da un paio di edizioni, contribuiscono attivamente alla realizzazione di queste 10 serate. Abbiamo anche uno STAFF formato da giovani collaboratori preparati e ricchi d’entusiasmo, pronti ogni anno a stupire! Prezioso pure il supporto dell’ associazione Nova Academia Musica Aetnensis e cito infine alcuni commercianti locali che sponsorizzano da sempre l’evento.

  • Per concludere: quali sono gli obiettivi del TIMf oggi? Quali quelli futuri?

L’obiettivo principale oggi, è continuare a farci conoscere all’estero. Nel mondo già è abbastanza conosciuto il nostro Festival, come dicevo prima arrivano molte richieste per potersi esibire, anche da vari agenti degli artisti. Un altro traguardo sarebbe un supporto maggiore dalle istituzioni locali che negli anni si è dimostrato piuttosto altalenante, sarebbe meraviglioso se questo evento venisse sentito da tutti. Sotto il punto di vista musicale, da quest’anno intendiamo porre un focus su tonalità nuove ed esotiche: ad esempio in questa edizione saranno presenti artisti cinesi. Sono certo che daranno una chiave di lettura diversa al modo di rappresentare la musica che conosciamo. In futuro abbiamo in mente tanti progetti, uno dei più ambiziosi sarebbe quello di creare un circuito internazionale con altre città aventi Festival musicali simili, offrendo la possibilità di viaggiare e conoscere nuove realtà.

Ringraziamenti

Ringraziamo il Maestro Carmelo Pappalardo per aver risposto alle nostre domande ed averci offerto un quadro più ampio su ciò che è il Trecastagni International Music Festival. E’ possibile seguire la serie di eventi acquistando i biglietti durante le singole serate, oppure abbonarsi all’intera manifestazione.

A cura del direttore – Raimondo Pappalardo


Gli altri appuntamenti verranno pubblicati sempre nella nostra rubrica “Interviste”