La politica trecastagnese nella storia: intervista al Dott. Pasqualino
Il dottore Salvatore Pasqualino nasce a Catania il 18/06/1937. Si trasferisce molto giovane a Trecastagni e si laurea in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Catania.
Per anni Presidente del Circolo San Nicola, componente del Direttivo del Parco dell’Etna, Vicepresidente del Trecastagni Calcio e allenatore delle squadre giovanili, diventa Sindaco nel 1994.
In occasione degli 80 anni compiuti lo scorso giugno, e festeggiati con la comunità Parrocchiale della Chiesa Madre, il dottore ha risposto alle nostre domande:
Cosa ricorda della sua infanzia e dei primi anni vissuti a Trecastagni?
Per sfuggire ai bombardamenti della guerra, molte famiglie catanesi si rifugiavano a Trecastagni. La mia famiglia veniva in villeggiatura a Trecastagni e affezionandosi al paese, mio padre costruì una casa. Venni ad abitare definitivamente alla fine degli anni 70’.
Ricordo poco della mia infanzia a Trecastagni. Sicuramente il ricordo più indelebile è il giorno della mia prima Comunione nella Chiesa del Collegio. Nonostante sia nato a Catania mi sento Trecastagnese perché qui si è svolta parte della mia infanzia e della mia vita.
Che mestiere ha svolto nella sua vita?
Ho svolto per ben 32 anni la funzione di Segretario comunale, dal 1962 al 1994. Prima ho lavorato in provincia di Genova, poi rientrato a Catania ho lavorato in diversi comuni tra cui Raddusa, Piedimonte Etneo ed infine Mascalucia. Decisi di andare in pensione molto presto perché temevo sarebbe stato difficile nel futuro, come è accaduto.
Una volta in pensione ha deciso di dedicarsi alla politica. Perché?
Ho deciso di entrare in politica perché a Trecastagni si delineavano dei vuoti politici. In effetti dopo la figura dell’On. Petralia che aveva fatto diverse opere per Trecastagni, tra cui strade, la circonvallazione, le scuole, il campo sportivo e opere rimaste incompiute, il paese aveva bisogno di un ricambio. Decisi perciò di entrare in politica in una situazione di critica nei confronti dell’Onorevole, in un periodo in cui tanti giovani che attualmente sono in piena attività politica, decisero di dedicarsi al bene comune. Nel frattempo, però, i finanziamenti da parte dello Stato e della Regione erano diminuiti. Io mi candidai intorno alla seconda metà degli anni 80’ e fui consigliere di minoranza. Nel 1994 diventai sindaco succedendo al professore Biondi; restai in carica fino al 1998. Allora il mandato durava 4 anni, ma la mia amministrazione durò 3 anni e 8 mesi circa.
Cosa ricorda di questi anni da Sindaco e cosa ha fatto?
Ho aderito ad un’amministrazione di centro-sinistra, che all’epoca non corrispondeva all’indirizzo politico nazionale, regionale e provinciale. Per Trecastagni ho fatto ciò che ho potuto: ho dovuto risolvere un debito enorme per il funzionamento del pozzo; non erano state pagate, infatti, decine di bollette a carico del comune. Abbiamo dato esecuzione a diverse opere che erano in cantiere. Ad esempio il Parco Gaglianesi, già avviato da Petralia e poi completato dalla nostra amministrazione. Ho realizzato la piazza dietro le scuole medie che era un ammasso di pietre e spazzatura e che ancora oggi è centro di raccolta per gli studenti in caso di emergenza.
Siamo riusciti ad aprire il Teatro Comunale. Fu approvato un progetto per l’illuminazione di diverse strade comunali la cui esecuzione è poi avvenuta sotto l’amministrazione del Dott. Torrisi.
Ho avviato anche il restauro dell’ex convento dei frati francescani, opera che poi è stata completata in seguito. Sotto la mia amministrazione, infine, abbiamo fatto molti cantieri, offrendo lavoro a decine di disoccupati.
Si è ricandidato altre volte?
Non ho deciso più di ricandidarmi perché i miei “compagni di cordata” avevano un altro progetto e ho lasciato spazio ad altri. Però ho fatto il Presidente del Consiglio Comunale sotto l’amministrazione del Dott. Torrisi e successivamente ho continuato a ricoprire diversi ruoli.
Siamo nel 2017. Lei ha compiuto 80 anni. Ha mai avuto qualche rimpianto? Ha mai voluto fare qualcosa che non ha potuto fare?
Avevo tante idee, tanti progetti. Il mio desiderio sarebbe stato quello di continuare, ma non mi è stato concesso. Credo che non siamo nati politici. Oggi vedo che ancora in consiglio ci sono delle persone che “esistevano” prima di me, prima che iniziassi a fare politica. Ci vuole un ricambio.
Come vede Trecastagni oggi e come la vede nel futuro?
Il futuro per Trecastagni è indecifrabile, è difficile prevederlo in generale. Però non sono soddisfatto delle amministrazioni che si sono succedute dopo la mia. Ammetto di non essere soddisfatto nemmeno della mia. Oggi nel paese molti si impegnano, altri meno. Non lo so. Non so cosa sarà di Trecastagni.
Un messaggio ai giovani trecastagnesi?
Consiglio ai giovani di darsi alla politica e di dedicarsi alla vita sociale. A Trecastagni ci sono tante associazioni e gruppi culturali, sportivi, religiosi, ricreativi. Frequentate, cari giovani, questi gruppi. Anche il papa dice di impegnarsi in politica, ma a mio parere bisogna farlo in maniera disinteressata, per il bene comune. Capisco un po’ di soddisfazione personale, poiché si realizza se stessi, ma è importante pensare anche e soprattutto al prossimo, specialmente a chi ha più di bisogno, senza pensare che le cose si aggiustano da se. E’ un impegno serio a favore della comunità.
Carissimo Dottore, la ringraziamo per l’intervista e le auguriamo un Buon Compleanno e sempre tante soddisfazioni.
Gli altri appuntamenti verranno pubblicati sempre nella nostra rubrica “Interviste”